African house design competition – A home for the Jorejick Family
Luogo. Tanzania, Africa | Anno. 2020 | Progetto. OV Architettura + Arcangeli Studio | Tipologia. Concorso internazionale di progettazione
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Il progetto prevede la riorganizzazione degli edifici e delle funzioni oggi distribuite in modo sparso, per raccoglierle in un unico complesso, generando una configurazione simile a quella di una casa-villaggio.
L’idea generatrice deriva principalmente da due riferimenti culturali: il Kanga ed il focolare.
Il Kanga è un indumento tradizionale di forma rettangolare, che rappresenta l’arte, la bellezza, la cultura ed i costumi dell’Africa orientale. ll disegno è solitamente suddiviso in due parti: un bordo detto pindo (in swahili “cuciture”) ed una parte centrale detta mji (letteralmente “città”); all’interno dello mji compare spesso una frase detta ujumbe (“frase”) o jina (il “nome” del kanga), solitamente un proverbio o una frase benaugurale.
Il focolare è considerato nella cultura di molti popoli il simbolo della casa e dell’intimità familiare. E’ inoltre lo strumento basilare per la cucina esterna, molto diffusa in Africa.
La pianta della casa riprende la composizione tipica del kanga: è possibile considerare la copertura come una cornice (pindo) con un grande foro centrale rettangolare che ‘cuce’ ed individua la zona della corte centrale scoperta/patio (mji), dove la disposizione delle sedute e delle aiuole richiama i motivi grafici dei kanga.
Nella corte centrale c’è lo spazio del focolare, la cucina all’aperto, che rappresenta il cuore pulsante del villaggio, il luogo di ritrovo della comunità, che diventa il nucleo attorno al quale vengono sviluppate tutte le funzioni previste nel progetto.
La casa-villaggio è composta da volumi separati, ognuno dotato della propria funzione: camere, living, docce/lavanderia, cisterna/stoccaggio raccolto, cucina Interna. Le funzioni sono disposte attorno alla corte centrale, mentre la copertura è l’elemento unico che connette tutti i volumi.
Per la costruzione dell’edificio sono previste tecniche tradizionali: strutture verticali con pareti in
mattoni fatti a mano e struttura in legno per la copertura e per il portico di ingresso, con pilastri a “V” che richiamano la conformazione degli alberi.
Lo jina scelto per il progetto è: “upendo na amani huanzia ndani ya nyumba” (l’amore e la pace iniziano in casa); un augurio per la famiglia Jorejick.
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